CPSM Guaranà nativo

 
 

Come nasce

Il Consorzio di Produttori Sateré-Mawé (CPSM) nasce dal Consiglio della Tribù (CGTSM), organizzazione derivata dall’unione della tribù amazzonica dei Sateré-Mawé (di cui fanno parte 7.000 persone distribuite in 66 villaggi), al fine di rivendicare i propri diritti e proteggere l’ecosistema amazzonico, che rappresenta il loro passato e il loro futuro. In seguito, il Consiglio della Tribù è diventata l’organizzazione di base che rappresenta il popolo amazzonico dei Sateré-Mawé, la quale ricopre anche il ruolo di tramite per la gestione della terra tradizionale.

Com’è oggi

Oggi il Consiglio cura gli interessi della tribù e ne salvaguarda al contempo l’identità e la stessa sopravvivenza. Esso si occupa delle molteplici questioni che riguardano la tribù e il suo territorio, in particolare per quanto concerne la protezione della foresta ancestrale che costituisce la casa, la madre e la ricchezza della tribù. 

Una delle attività legate alla valorizzazione delle risorse forestali è la lavorazione e la vendita del guaranà nativo: la pianta sacra della tribù, nonché prodotto alimentare di grande pregio. 

Per facilitare le pratiche commerciali e l’assistenza ai produttori, il Consiglio della Tribù ha creato un Consorzio di Produttori Sateré Mawé, CPSM.

Come lavora

Sostenibilità ambientale

La priorità del Consiglio è la difesa dell’ecosistema che da sempre ospita la tribù. 

Le minacce a questo ambiente provengono soprattutto dalle multinazionali della gomma, del petrolio e delle bibite, alla cui rapacità distruttiva il Consiglio risponde con una proposta di sostenibilità e valorizzazione fondata sulla tradizione e sul rispetto dei cicli naturali. Il Consiglio gestisce inoltre progetti a beneficio della tribù, come ad esempio il trattamento dei rifiuti, la coltivazione eco-sostenibile per l’autoconsumo, e l’allevamento delle api native, essenziali per l’impollinazione della maggioranza delle specie vegetali amazzoniche.

 

Cosa crea/produce

Il guaranà, in lingua indigena warana, è coltivato da secoli nell’Amazzonia brasiliana. I suoi abitanti hanno denominato questa terra “santuario ecologico e culturale del waranà dei Sateré-Mawé” e nella costituzione brasiliana si prevede che il suo usufrutto sia esclusivo degli indigeni Sateré-Mawé. Questa pianta ha fiori bianchi e frutti rossi riuniti in grappoli e fiorisce nella stagione più secca. Con le piogge il frutto si apre mostrando parte del seme scuro e della polpa bianca. Gli indigeni sono i custodi di questa pianta, che secondo il mito è un dono dello spirito del bene Tupan. Il metodo di coltivazione consiste nella raccolta dei semi dalle piante spontanee della foresta, che vengono trapiantati e coltivati. Questo sistema è valso al guaranà dei Sateré Mawé il riconoscimento come presidio Slow Food, in quanto rifiutando la manipolazione artificiale delle specie permette di conservare tutta la ricchezza naturale della pianta.

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